Tematiche
LE TEMATICHE DEL FORUM
1. Carbon farming ed emergenza climatica
L’emergenza climatica è sempre più drammatica. Uno dei maggiori responsabili del cambiamento climatico è il carbonio immesso nell’atmosfera con le attività umane cui l’agricoltura contribuisce. Il contenuto di carbonio nel suolo è circa tre volte quello dell’atmosfera, ma tende a diminuire con i cambiamenti di uso del suolo, come la deforestazione o la conversione dei prati-pascoli permanenti in seminativi. Invertire tali tendenze e aumentare il carbonio nel suolo e soprassuolo è una strategia promettente per mitigare il cambiamento climatico. Inoltre, aumentare la sostanza organica del suolo rende i suoli più fertili, meno erodibili, meno soggetti a siccità e quindi più produttivi e resilienti al cambiamento climatico. Il carbon farming è una realtà che attira sempre di più l’attenzione del legislatore-finanziatore e può creare nuove opportunità economiche per l’azienda agricola. L’agroforestazione contribuisce al sequestro di carbonio dall’atmosfera e lo stoccaggio sia nel terreno che nella biomassa arborea, così come in prodotti e manufatti legnosi di lunga durata. L’agroforestazione, attraverso un uso più efficiente delle risorse, può contribuire alla riduzione delle emissioni in agricoltura e all’adattamento climatico favorendo un adeguato microclima alle colture consociate. Tuttavia, è fondamentale capire quali siano i sistemi e le pratiche agroforestali più efficaci e “sequestranti” ed è, quindi, necessario progettare una policy sul carbon farming basata su reali conoscenze scientifiche e su una casistica sufficiente a sviluppare solidi modelli di riferimento.
Sono accettati contributi volti a migliorare le conoscenze sulle tematiche descritte, sia in termini di dati di campo che di sviluppo e test di modelli colturali, su diverse scale (campo, azienda, territorio). Sono accettati contributi riguardanti lo sviluppo delle politiche sul carbon farming e simulazioni relative alla loro implementazione. Sono incoraggiati anche contributi sulla certificazione delle pratiche agroforestali ai fini del carbon farming.
2. Produzione primaria ed energia
I sistemi agroforestali possono produrre in diversi modi energia (residui legnosi; intercropping con energy crop). Di grande attualità è il tema dei sistemi agrivoltaici all’interno dei quali possono trovare a loro volta spazio dei sistemi agroforestali con funzione produttiva, di mitigazione paesaggistica, di produzione di altri servizi ecosistemici.
Quando e come l’agroforestazione – ovvero l’integrazione intenzionale di alberi e arbusti con colture erbacee ed allevamento – funziona e conviene a chi la pratica? Come concepire dei sistemi che rispondano a determinati obbiettivi produttivi?
Si incoraggiano contributi che: -descrivano sistemi agroforestali presenti o storici, presentando dati recenti o d’archivio, anche valorizzando relitti ancora esistenti e chi se ne cura, con il loro contenuto esperienziale -individuino metodi per la stima della produttività (ad es., in termini di biomassa, produzione lorda vendibile, energia prodotta, in termini di residui legnosi; intercropping con energy crop, sistemi agrivoltaici, unità foraggere per superficie, servizi a beneficio dell’azienda, ritorno d’immagine, ecc) e costi (ad es. costi di impianto, costi di gestione, quantità di lavoro, eventuali “effetti collaterali”, ecc) dei sistemi AF -individuino le possibilità di innovazione (scelta varietale, prospettive di meccanizzazione, ecc) -mettano in luce le i meccanismi dinamiche di competizione e facilitazione tra le varie componenti di un sistema agroforestale. Si auspicano numerosi casi studio e ritorni d’esperienza soprattutto su scala aziendale.
3. Biodiversità e altri servizi ecosistemici
Lo sviluppo economico delle società umane è strettamente connesso alla salute della biosfera e biodiversità e servizi ecosistemici sono temi sempre più attuali nelle agende nazionali ed internazionali. L’Italia è un formidabile hot spot di biodiversità sia per la sua geografia sia per la storia delle società agricole. Purtroppo, la biodiversità è sempre più in preoccupante diminuzione, nonostante le azioni messe in atto (Quarto Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia 2021). Agricoltura intensiva nelle aree più vocate e abbandono delle aree marginali sono i due estremi che agiscono negativamente sulla biodiversità e su alcuni servizi ecosistemici. Gli obiettivi dei recenti piani strategici italiani e europei sulla biodiversità sono molto ambiziosi: almeno il 30% di aree protette terrestri e marine; -50% e -20% di pesticidi e fertilizzanti; 3 miliardi di nuovi alberi nell’UE; 25% di terreni ad agricoltura biologica; almeno il 10% dei terreni agricoli con elementi caratteristici naturali e del paesaggio. La Politica Agricola Comunitaria (PAC 2023-27) e dalla Strategia italiana della PAC hanno ripreso tali obiettivi con gli ecoschemi e alcune misure di Sviluppo Rurale delle Regioni a favore di nuovi sistemi agroforestali frutto, senz’altro, di due decenni di ricerche sull’agroforestazione che hanno evidenziato significativi aumenti diretti (maggiori specie arboree e arbustive alle monocolture agricole e pascolative) e indiretti (diversificazione degli habitat e connettività paesaggistica) della biodiversità. Pertanto, la diffusione di diversi ecosistemi agroforestali può essere una valida strategia di diversificazione dell’agricoltura e conservazione della biodiversità. L’ampia gamma di pratiche agroforestali e la comprensione del loro contributo alla biodiversità richiede conoscenze specifiche poiché. sebbene l’aumento della biodiversità sia generalmente auspicabile, gli effetti possono essere anche negativi o neutri (problemi di parassiti e malattie delle colture; danni alla rinnovazione naturale delle foreste con l’aumento degli ungulati brucatori). Sono necessari un approccio multiattoriale e un’intensa cooperazione tra ricerca-società-economia.
4. Politiche e Certificazioni
L’agroforestazione rappresenta una pratica agricola sostenibile che combina alberi, coltivazioni e spazi erbosi all’interno di uno stesso terreno, promuovendo la diversità biologica e la conservazione delle risorse naturali. Per incoraggiare l’adozione diffusa di queste pratiche eco-friendly, è fondamentale sviluppare politiche agricole e fornire incentivi ai coltivatori. Le politiche agricole per l’agroforestazione dovrebbero mirare a supportare gli agricoltori nell’adozione e nella gestione di sistemi agroforestali. Ciò potrebbe includere sussidi finanziari per l’acquisto di alberi, formazione sulla pianificazione e la gestione agroforestale e incentivi fiscali per chi pratica l’agroforestazione. Inoltre, le politiche dovrebbero favorire la ricerca e lo sviluppo di nuove tecniche agroforestali, promuovendo la collaborazione tra agricoltori, istituzioni accademiche e organizzazioni governative. L’accesso ai mercati per i prodotti agroforestali deve essere semplificato attraverso regolamentazioni adeguate e la promozione di filiere di distribuzione dirette. La certificazione dei prodotti agroforestali è fondamentale per garantire la qualità, la sostenibilità e la tracciabilità dei prodotti. Le certificazioni per il legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, possono essere adattate all’agroforestazione per dimostrare che i prodotti provengono da sistemi agricoli rispettosi dell’ambiente. Le certificazioni possono anche avere un impatto significativo sulla commercializzazione dei prodotti agroforestali, poiché i consumatori sono sempre più interessati a prodotti sostenibili e socialmente responsabili. Gli agricoltori che investono nell’agroforestazione e cercano la certificazione possono accedere a mercati più redditizi. Sono accettati contributi volti a migliorare le conoscenze sulle tematiche descritte.
5. Economia e sviluppo rurale
In un’era di agricoltura altamente specializzata, affrontare le implicazioni dell’adozione di sistemi agroforestali rappresenta una sfida affascinante che richiede un cambiamento di paradigma a vari livelli decisionali e sotto molteplici angolazioni. Queste implicazioni coinvolgono la redditività aziendale e hanno un impatto più ampio sullo sviluppo rurale del territorio. Di seguito, proponiamo alcune riflessioni sui contributi attesi. Sinergie tra le colture: Comprendere quando due colture agiscono in sinergia e quando no, e quali indicatori economici possono essere utilizzati per determinarlo. Gestione delle filiere: Come un’azienda agricola può ottimizzare l’abbinamento di due o più filiere? Valutazione della redditività: Come valutare la redditività e il valore di una porzione di terra che produce rendimenti su scale temporali completamente diverse? Sussidi e valore aggiunto: Quali sono i momenti e i modi in cui un sistema agroforestale può essere vantaggioso dal punto di vista dei sussidi, aggiungendo valore nel tempo? Politiche per l’agroforestazione: Quali sono i sistemi agroforestali che offrono i maggiori benefici economici, sociali e ambientali per un territorio, e quali misure possono essere adottate per incoraggiarli dal punto di vista dei decisori politici? Valutazione dei servizi ecosistemici: Quanto possono contribuire alla redditività aziendale i servizi ecosistemici aggiuntivi forniti dall’agroforestazione?
Invitiamo a presentare modelli di scenari e casi pratici basati su esperienze esistenti, nonché punti di vista e prospettive da parte di attori e stakeholder diversificati. La collaborazione tra agricoltori, ricercatori, decisori politici e altri interessati è fondamentale per affrontare con successo queste sfide e sfruttare le opportunità offerte dalla transizione verso sistemi agroforestali sostenibili.
6. Paesaggio e cultura del territorio
I paesaggi agroforestali italiani costituiscono la moltitudine dei diversi paesaggi agrari modellati dagli alberi lungo il perimetro di un terreno o, all’interno di questo, lungo filari paralleli; sono i paesaggi di un bosco pascolato o quelli costellati dagli alberi di un prato arborato. I paesaggi agroforestali sono quelli disegnati dalle siepi o dai frangivento che delimitano un campo o il corso di un fiume o quelli in cui la vite si inerpica sui tronchi di alberi nelle cosiddette viti maritate del sud, nelle alberate del centro, nelle piantate del nord della penisola.
La cura integrata degli alberi e delle coltivazioni agrarie e/o degli animali da allevamento, racchiusa nelle pratiche agroforestali, ha dato vita, nel corso della storia, alle forme complesse e articolate del paesaggio rurale italiano. I paesaggi agroforestali sono dunque, elemento architettonico impresso nell’immaginario collettivo, ma anche testimonianza storica, culturale e sociale di un intero paese. Una testimonianza che rischia oggi di essere marginale o di scomparire, sostituita dalle architetture uniformi e semplificate di molti impianti agricoli e forestali.
Saremmo lieti di accogliere e presentare i contributi e le testimonianze di chi studia, progetta, pianifica e promuove il paesaggio agroforestale. Saranno apprezzati i contributi e le esperienze di chi studia i paesaggi agroforestali in relazione al contesto socioeconomico dei territori rurali; alla loro storia e al loro patrimonio architettonico; alle aree urbane con le quali sono connessi.