SCUOLA DI AGROFORESTAZIONE IN TOSCANA
La Tenuta di Paganico, azienda agricola in provincia di Grosseto, è stata l’affascinante cornice in cui si è svolta la prima Scuola di Agroforestazione italiana tenutasi dal 3 al 7 Ottobre scorsi.
La Tenuta di Paganico è capofila del progetto NEWTON, “NETWork per l’agroselvicoltura in TOscaNA” (GO finanziato dalla Regione Toscana, PSR 2014-2022) ed è stata il principale supporto all’organizzazione dell’evento coordinato da ANCI Toscana, partner del progetto NEWTON.
La scuola è stata progettata sulla base di cinque moduli formativi (uno per giornata) organizzati in lezioni in classe e visite in campo. 38 è stato il numero totale di iscritti. La maggior parte di essi ha partecipato a più giornate. La presenza media è stata di 20 persone/giorno. I partecipanti erano agricoltori (26), consulenti (4), forestali (3), agronomi (2), studenti (3).
Il primo giorno, dopo il benvenuto da parte della Sig.ra Maria Novella Uzielli, titolare dell’azienda, Jacopo Goracci e le ricercatrici della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa dell’Università di Pisa hanno presentato i sistemi agrosilvopastorali che caratterizzano le principali attività dell’azienda, basate sull’allevamento di bovini della razza autoctona Maremmana, secondo metodi semiestensivi linea vacca-vitello e l’ingrasso basato sul silvopastoralismo. Il secondo giorno è stato dedicato ai sistemi silvoarabili, in particolare basati sulla coltivazione di pioppi. Il CREA-FL di Casale Monferrato (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, sezione Foresta-Legno) ha illustrato i risultati delle pratiche agroforestali in diversi casi studio.
Nel terzo giorno si è parlato di gestione forestale e di agrosilvopastoralismo, diversificazione e sostenibilità.
Particolare interesse è stato mostrato nei confronti della diversificazione dei servizi offerti dalle foreste oltre a quelli esclusivamente legati al commercio della legna. Il CREA-FL (sezione di Arezzo) ha illustrato sia in classe che nella visita in campo, la possibilità di sviluppare attività in bosco (pascolo in bosco, usi alternativi delle produzioni legnose e non legnose), suscitando reazioni molto positive da parte dei partecipanti alla scuola. Il quarto giorno, con il supporto di PEFC – Italia, è stato fatto un focus sul ruolo delle certificazioni nel conferire valore aggiunto alle produzioni agroforestali. L’ultimo giorno invece è stato rivolto ad approfondire tematiche legate al suolo e ai suoi indicatori di benessere; nell’ultima parte della giornata coordinata dal CNR-IBE (Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche) è stata, infine, dedicata all’impatto della tipologia e dell’intensità del pascolo sulle caratteristiche del suolo.
Uno degli aspetti incoraggianti emersi dalla scuola di agroforestazione svoltasi a Paganico è stata la partecipazione di molti giovani agricoltori e allevatori che conducono aziende di famiglia con una nuova visione, attenti alle tematiche ambientali e guardando all’agroforestazione come possibile strategia e metodo per una conduzione più sostenibile dell’azienda agricola.
Tuttavia, i partecipanti hanno rivolto interessanti quesiti riguardanti la fattibilità e l’applicabilità delle pratiche agroforestali, sottolineando la necessità di una maggiore disponibilità di dati economici a supporto della loro (possibile) adozione di tali pratiche. Ciò indica chiaramente che la ricerca deve essere rafforzata anche in questo settore, così come le attività di animazione e trasferimento delle conoscenze agli agricoltori. Infine, non di secondaria importanza, è stato affrontato da alcuni partecipanti il delicato argomento dei “servizi ecosistemici”, ancora non facilmente misurabili e non in grado di offrire un reddito integrativo certo, così come di essere sostenuti stabilmente nel libero mercato.
Il tema economico è stato sottolineato anche secondo un punto di vista “politico” e sociale, dal momento che il problema di sicurezza alimentare richiede anche una riflessione sulle produzioni e sui costi dei sistemi agroforestali.
Alcuni partecipanti provenienti da aree economicamente svantaggiate hanno messo in rilievo il bisogno di dare maggiore supporto a queste zone.
I partecipanti alla scuola erano molto interessati e coinvolti nei temi presentati e discussi e hanno posto attivamente molte domande: hanno apprezzato il modo in cui la scuola era stata organizzata e l’opportunità di scambiare idee ed esperienze. L’interesse dei giovani agricoltori è un messaggio chiave per politici e decisori, un segnale positivo della volontà di guardare allo sviluppo rurale attraverso prospettive di innovazione.
Nondimeno, mentre gli agricoltori sembrano comprendere l’importanza e i benefici che possono derivare dall’agroforestazione, essi necessitano anche dati economici e produttivi che possano giustificare l’adozione di pratiche agroforestali, poiché queste ultime implicano costi di gestioni più alti.